Abbigliamento da lavoro con tessuti riciclati: scopri gli standard internazionali
Come capire quali capi sono green? Le certificazioni poste sulle etichette possono sicuramente darci una mano.
Nel nostro blog abbiamo già parlato di alcuni certificati di eco-sostenibilità: Ok Vegan e Eve Vegan per l’abbigliamento vegano, GOTS e OCS per il cotone organico e Tencel, una fibra innovativa ricavata dal legno.
Chi manca all’appello? Come suggerisce il titolo del nostro articolo, GRS (Global Recycled Standard) e RCS (Recycled Claim Standard) sono gli standard internazionali per l’abbigliamento fabbricato con materiali riciclati.
Nelle prossime righe approfondiremo la nostra conoscenza su queste due certificazioni.
Global Recycled Standard e Recyceld Claim Standard
Abbiamo già parlato di materiali tessili riciclati in questo articolo, senza però soffermarci sulle certificazioni che li attestano.
GRS e RCS, promosse dall’associazione internazionale Textile Exchange, sono standard riconosciuti a livello mondiale, che garantiscono l’origine riciclata dei materiali di un prodotto.
Queste due certificazioni presentano molti punti di somiglianza, ma anche qualche differenza.
Entrambe adottano la definizione di “contenuto riciclato” riportata nell’ISO 14021 delle US Federal Trade Commission Green Guides.
In un prodotto (o nel packaging di un prodotto) è definito “contenuto riciclato” la parte di materiale riciclato, ottenuto dagli scarti pre e post consumatore.
Per scarti post consumatore si intendono tutti quei prodotti che gettiamo nei rifiuti riciclabili. Alcuni esempi sono:
- l’imbottitura di gilet e giubbotti;
- I tessuti di vestiti non più utilizzabili.
Gli scarti pre consumatore sono invece quelli generati durante la fabbricazione dei prodotti.
Esempi di materiali pre consumatore sono:
- Gli scarti derivati dall’utilizzo di una fresatrice;
- Gli scarti tessili derivanti dalla lavorazione di altri capi.
Oltre ad alcune definizioni tecniche, le due certificazioni condividono anche gli scopi di base:
- Incentivare l’utilizzo di materiali di riciclo tramite la tracciabilità e il controllo qualità dei materiali riciclati;
- Fornire ai consumatori uno strumento di valutazione per effettuare scelte d’acquisto consapevoli.
Esaminiamo ora cosa prevedono le singole certificazioni e in che modo sono diverse l’una dall’altra.
Cosa significa RCS?
RCS sta per Recycled Claim Standard. La certificazione RCS garantisce che almeno il 5% del materiale utilizzato in un prodotto derivi da processi di riciclo.
Cosa significa GRS?
GRS sta per Global Recycled Standard. La certificazione GRS garantisce che almeno il 20% del materiale utilizzato in un prodotto derivi da processi di riciclo.
Qual è la differenza tra gli standard GRS e RCS?
La prima sostanziale differenza, è la differente percentuale di materiale riciclato nel prodotto finito. Come spiegato sopra, almeno 5% per RCS e almeno 20% per GRS.
La certificazione GRS quindi può ritenersi un upgrade di RCS. Lo è a tutti gli effetti. Infatti, a differenza di RCS, la certificazione GRS prevede anche:
- Il divieto di prodotti chimici pericolosi nel processo di realizzazione del prodotto;
Maggiori requisiti di sostenibilità (sociale e ambientale).
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