Si può trovare una mascherina FFP2, certificata DPI III categoria e marcata CE a € 1,60?

Trovare un fornitore affidabile per gli articoli anti-covid è stata un’avventura. Tra certificazioni inesistenti o false, abbiamo dovuto cercare il produttore giusto col prodotto giusto!

La Sicurezza sul Lavoro ai tempi del Covid-19: ecco com’è andata

La prima volta che abbiamo sentito parlare di Coronavirus, sembrava un pericolo distante, se non improbabile. Di certo non immaginavamo quanto avrebbe stravolto le nostre vite di lì a pochi mesi. Poi è entrato con violenza nella nostra quotidianità, una quotidianità nuova fatta di smart working e code ai supermercati. Improvvisamente il panico: tutti volevano le mascherine, ma nessuno le aveva

Il mercato delle mascherine si è trasformato nel giro di pochi giorni in una giungla. Siamo stati travolti da un fiorire di siti tradotti male e le nostre caselle di posta sono state inondate di improbabili newsletter. Perfino noi, che da cinquant’anni ci occupiamo di abbigliamento da lavoro, ci siamo trovati in difficoltà.

Ma proteggere chi continuava a lavorare malgrado tutto, era un’esigenza reale. Così abbiamo messo in campo tutta la nostra professionalità, e abbiamo intrapreso la nostra personale odissea nel mondo dei fornitori di mascherine e respiratori.

Il far east diventa far west: alla ricerca di un fornitore affidabile

Con l’obiettivo fisso di sostenere le aziende italiane in questo momento storico, non ci siamo persi d’animo e abbiamo proseguito verso il risultato, senza scorciatoie. Volevamo dare ai nostri clienti mascherine certificate come DPI da enti notificati presso la commissione Europea presenti nella specifica sezione N.A.N.D.O. e che fossero abilitati ad emettere certificazioni per questi DPI (Equipment providing respiratory system protection, questo il link), che garantissero la salute e la sicurezza di chi le indossava. 

Un incalzante susseguirsi di telefonate, approfondimenti e notti insonni ha caratterizzato la nostra ricerca. 

Nel caos generale, abbiamo ricevuto proposte inaccettabili: certificazioni false o addirittura inesistenti sui dispositivi, mascherine certificate da enti non accreditati o non idonei alla certificazione dei DPI. Abbiamo saputo di colleghi a cui non è mai arrivata la merce o che hanno ricevuto forniture diverse da quanto ordinato. I pochi articoli in regola, poi, avevano prezzi completamente fuori mercato.

Queste difficoltà ci hanno reso ancora più agguerriti, finché siamo finalmente riusciti a orientarci meglio in questo mare di caos e certificazioni fittizie.

Possiamo dire che, comunque, è stato un periodo intenso, ricco di sfide e soddisfazioni, come quando abbiamo donato oltre 63.000 mascherine all’Azienda ospedaliera di Padova e alla Protezione Civile.

La fortuna aiuta gli audaci: i nostri sforzi sono stati premiati. Da alcuni mesi ormai abbiamo il piacere di collaborare con un produttore serio e affidabile. Scaglionando le consegne su base trimestrale, siamo riusciti a programmare i trasporti alternativi a quello aereo, e questo ci ha consentito di abbassare le spese.

È così che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo: mascherine FFP2 certificate DPI categoria III e marcate CE, a partire da € 1,60 (contattaci per conoscere le condizioni commerciali).

Perché proporre dei veri DPI e non dispositivi in deroga?

Validare in deroga le mascherine cinesi, sarebbe stato facile e veloce.

I dispositivi validati in modo straordinario e in deroga, secondo l’art. 15 del decreto legge n. 18 del 2020, infatti, sono sottoposti dall’Inail a procedure e tempistiche più snelle, e si limita a valutare la documentazione inviata. Inoltre la deroga avrà scadenza il 31 luglio: dal giorno successivo tutti quei dispositivi non saranno più equiparabili a dei veri e propri DPI. Tanti hanno scelto di validare in deroga le mascherine, e infatti molte di quelle che si trovano nel mercato, spesso sono addirittura prive della marcatura CE.

Percorrere la strada più lunga, è per noi stata una scelta obbligata.

La classica procedura per certificare i DPI, al contrario, è molto più lunga e approfondita. Gli enti certificatori accreditati presso l’Unione Europea, oltre a esaminare la documentazione, verificano i requisiti prestazionali dei dispositivi con test di laboratorio. La nostra etica lavorativa ci imponeva di assicurare ai nostri clienti un dispositivo certificato e idoneo anche una volta finita l’emergenza da Covid-19, e così abbiamo fatto.

Cosa distingue le FFP2 pieghevoli?

Le nostre mascherine pieghevoli FFP2 sono testate e certificate secondo la normativa EN 149:2001 + A1:2009 (qui puoi vedere la certificazione) che tratta di apparecchi di protezione delle vie respiratorie e semimaschere filtranti contro particelle, stabilendone requisiti di prestazione, prove e marcature. 

Sono respiratori FFP2 (proteggono da aerosol a bassa e media tossicità), dispositivi monouso marcati NR (non riutilizzabili) e marcati D, in quanto idonei al test di intasamento con la polvere di dolomite al quale sono state sottoposte.

Sono inoltre marcate CE secondo il Regolamento europeo 425 del 2016 che stabilisce requisiti di progettazione e fabbricazione dei dispositivi e la libera circolazione nell’Unione Europea oltre che la protezione della salute e della sicurezza degli utilizzatori.

Sono DPI di III categoria. Rientrano quindi nei dispositivi di progettazione complessa che salvaguardano il lavoratore da rischi che possono portare a morte o lesioni gravi e di carattere permanente. E sono in pronta consegna.

In conclusione…

L’emergenza da Coronavirus non è ancora finita. Speriamo che la pandemia cessi in tempi brevi, che si trovi una soluzione a lungo termine, così che i mercati tornino al più presto alla vera normalità. Se però dovesse arrivare un’altra ondata di contagio, come purtroppo in molti ipotizzano, siamo pronti ad affrontarla con le mascherine pieghevoli FFP2 e con le mascherine chirurgiche.

Per ulteriori informazioni sulle nostre mascherine pieghevoli FFP2, o per acquistarle, ti invitiamo a visitare il nostro sito antinfortunistica-dpi.it

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