Il fattore UPF: quando anche l’abito ti protegge dal sole

Negli ultimi anni i cambiamenti climatici hanno portato a rivoluzionare il modo di vestire e all’invenzione di nuovi tessuti e tecnologie. L’abbigliamento è uno dei primi modi per ripararsi dal sole, tuttavia i tessuti estivi offrono spesso una protezione inadeguata ai raggi UV.

L’abbigliamento da lavoro sta già evolvendo in questo senso, sviluppando tecnologie innovative che garantiscono maggiore sicurezza di chi li indossa.

Capiamo meglio di cosa si tratta.

I rischi dell’esposizione al sole

Con l’arrivo della bella stagione, siamo più esposti alla luce solare, e quindi aumentano i rischi per la salute.

Un’eccessiva esposizione al sole può danneggiare gli occhi, le labbra e la pelle, può perfino arrivare a provocare tumori maligni.

E’ proprio per limitare questi rischi che sono state sviluppate nuove tecnologie e tessuti con protezione dai raggi ultravioletti del sole. Il fattore di protezione viene indicato con il parametro UPF.

Cosa significa UPF?

UPF letteralmente tradotto significa “Ultraviolet Protection Factor”, ovvero “Fattore solare di protezione UV” e indica la quantità di ore che possiamo rimanere esposti al sole, senza causare danni alla pelle. L’UPF di un prodotto tessile si misura in laboratorio con particolari strumentazioni.

Il fattore UPF viene influenzato da diversi elementi, ad esempio dalla porosità del tessuto, dalla natura della fibra, dagli additivi presenti nelle fibre, dallo spessore del tessuto, dall’umidità e dal colore.

Anche il colore del tessuto contribuisce al fattore di protezione.

Durante la stagione estiva, i colori che si prediligono sono quelli chiari, che rispetto ai colori scuri si scaldano di meno se esposti alla luce solare diretta. I tessuti di colore chiaro, però, riflettono i raggi di luce visibili e invisibili (calore e luce), ma offrono una scarsa protezione dai raggi UV. I tessuti scuri, d’altro canto, assorbono entrambi i tipi di raggi, quindi anche il calore, provocando in chi li indossa una maggiore sensazione di calura.

I trattamenti Anti-UV

I trattamenti Anti-Uv servono soprattutto quando si vogliono realizzare indumenti che devono essere al contempo leggeri, chiari e con un buon livello di protezione.

Questa tecnologia applicata ai tessuti impedisce ai raggi UV dannosi di raggiungere la pelle, permettendo l’esposizione al sole per periodi più prolungati senza riscontrare problemi di salute.

Quali sono i benefici di un tessuto trattato contro i raggi UV?

Ecco un riassunto di quelli che sono i maggior benefici per chi sceglie dei tessuti con questo trattamento:

  • Innovazione tecnologica;
  • Efficacia protettiva nei confronti dei raggi solari;
  • Praticità d’uso rispetto alle creme solari (pur non escludendone l’uso); protezione “portatile” da indossare;
  • Economicità;
  • Valido strumento di prevenzione dei problemi di pelle più seri come basaliomi o melanomi.

Quali lavoratori devono portare abbigliamento Anti UV?

L’utilizzo di tessuti Anti-UV è particolarmente indicato per i lavoratori che operano all’aperto per molto tempo, soprattutto durante la bella stagione, per chi soffre di malattie che rendono la pelle fotosensibile e per chi ha sofferto di un tumore epiteliale.

La Certificazione

In Italia l’Ente Nazionale di Unificazione ha stabilito l’applicazione delle norme UNI, e per essere considerato anti-Uv un capo di abbigliamento deve riportare in etichetta il simbolo di un sole giallo con ombreggiatura, il numero della norma: EN 13758-2, ed il numero del fattore protettivo misurato.

Hai trovato interessante questo contenuto? Condividilo