Impermeabilità, traspirabilità e resistenza al vento: come scegliere la giusta giacca da lavoro invernale
Nella scelta di una giacca da lavoro invernale e di abbigliamento outdoor per le stagioni fredde, tre elementi sono di fondamentale importanza: impermeabilità, traspirabilità e resistenza al vento.
In questo articolo, esamineremo in dettaglio queste caratteristiche per guidarvi in una scelta consapevole al momento dell’acquisto dei vostri indumenti da lavoro.
Impermeabilità delle giacche da lavoro
Partiamo da un corretto utilizzo della terminologia inerente a questo tema.
Informandoti sull’impermeabilità di un capo, infatti, potresti imbatterti nei termini “idrorepellente” (“water repellent” o “water resistant”) e “impermeabile” (“waterproof” in inglese): sebbene simili, questi due aggettivi non sono intercambiabili. Chiariremo subito la differenza tra questi due termini.
In secondo luogo, approfondiremo la tecnica utilizzata per valutare l’impermeabilità di un capo di abbigliamento. Scopriremo anche quale grado di impermeabilità si adatta meglio ad ogni situazione.
Cosa significa idrorepellente
Un tessuto viene considerato idrorepellente quando non assorbe l’acqua ma permette alle gocce di formare delle perle che scivolano via, rendendo i capi adatti per condizioni di umidità leggera o brevi piogge.
Per diventare idrorepellente, un indumento dev’essere sottoposto a trattamenti specifici: il processo di impermeabilizzazione viene definito “trattamento idrorepellente durevole” (in inglese Durable Water Repellency Coating, o DWR).
Poiché parliamo di un trattamento e non di una caratteristica innata del tessuto, per mantenere una certa resistenza all’acqua, il capo deve essere periodicamente sottoposto ad un trattamento di impermeabilità.
Cosa significa impermeabile
Il termine “impermeabile” si riferisce alla proprietà di un tessuto di essere completamente resistente alla penetrazione dell’acqua, impedendole di passare attraverso di esso e mantenendo asciutto ciò che si trova al di sotto.
Un capo per essere al 100% impermeabile deve avere tutte le cuciture nastrate, le quali sono termosaldate ed impediscono all’acqua di passare.
Materiali impermeabili
L’impermeabilità è spesso ottenuta grazie alla selezione di tessuti naturalmente resistenti all’acqua. Tra i materiali impermeabili per eccellenza troviamo sicuramente la cerata ed il nylon.
Esistono però anche dei processi innovativi che offrono elevati gradi di impermeabilità e assicurano anche una buona traspirabilità.
Come si misura l’impermeabilità?
L’impermeabilità del tessuto di un capo da lavoro si misura attraverso l’unità di misura di Schmerber, indicata in millimetri.
Il test della colonnina
Per determinare a quanti millimetri corrisponde l’impermeabilità di un tessuto si effettua il “test della colonnina”. Il tessuto da esaminare viene adagiato su un apposito macchinario, coprendo un cilindro centrale dal quale sgorga acqua. Viene meccanicamente aumentata la pressione dell’acqua nel cilindro, finché 3 gocce d’acqua non riescono a penetrare il tessuto. A quel punto il test viene concluso. Il momento in cui il tessuto smette di essere impermeabile è misurato da un metro fatto a “colonnina” che si riempie d’acqua man mano che la pressione nel cilindro centrale aumenta.
I gradi di impermeabilità
In base al test si distinguono diversi gradi di impermeabilità, utili per la scelta corretta dei capi a seconda dell’uso previsto e delle condizioni atmosferiche:
- 1.300 – 5.000 mm → impermeabilità minima: adatto in caso di pioggia leggera e per un uso quotidiano, non professionale;
- 5.000 – 15.000 → impermeabilità buona: perfetto per una giornata di pioggia intensa, e attività sportive come hiking o trekking;
- 15.000 – 30.000 → impermeabilità alta: adatto a piogge e acquazzoni molto intensi, capi spesso in tessuti tecnici molto resistenti, pensati anche per situazioni estreme.
Un tessuto è considerato impermeabile quando la sua resistenza alla penetrazione dell’acqua è superiore ai 1.300 mm.
I livelli di impermeabilità più comuni vanno dai 6.000 ai 20.000 mm, ma i moderni tessuti possono arrivare ad un grado pari anche a 30.000 mm.
Traspirabilità delle giacche da lavoro
La traspirabilità è un altro elemento molto importante da valutare durante la scelta della giacca da lavoro.
La traspirabilità si misura in termini di quanto vapore acqueo passa attraverso un metro quadro di tessuto in 24 ore (MVTR, Moisture Vapor Transfer Rate). Più alto è questo valore, più il tessuto risulterà traspirabile, ad esempio 15.000-20.000 g/m²/24 è un livello di traspirabilità accettabile.
In alternativa al MVTR, la traspirabilità può essere misurata attraverso la resistenza all’evaporazione di un tessuto (RET, Resistance of Evaporation of a Textile). Valori compresi da 0 a 6 sono ottimi, da 6 a 13 sono buoni, fino a 20 accettabili, sopra 20 iniziamo ad avvertire la sensazione di bagnato dovuta al sudore. Un RET pari a 30 indica che un capo non permette la traspirazione.
Traspirabilità e impermeabilità: due fattori che vanno a braccetto
Un capo impermeabile per essere veramente performante deve essere anche traspirabile, altrimenti risulterà molto poco confortevole.
Spesso i livelli di impermeabilità e traspirabilità sono segnalati insieme con la sigla “K”, un sistema di classificazione usato specialmente per l’abbigliamento tecnico.
La prima parte del valore “K” si riferisce all’impermeabilità del tessuto, la seconda parte riguarda la traspirabilità. Ad esempio una giacca da lavoro impermeabile 20.000 mm e traspirante 20.000 g/m²/24, può essere indicata come una giacca 20K/20K.
Resistenza al vento delle giacche da lavoro
L’ultimo elemento da osservare per valutare la performance di una giacca da lavoro è la resistenza al vento. In condizioni di vento forte, indipendentemente dalla temperatura e dall’umidità, la sensazione di freddo può aumentare notevolmente.
Il grado di resistenza al vento (CFM, Cubic Feet per Minute) permette di misurare quanto efficacemente un capo può trattenere il calore corporeo. Più basso è il CFM, maggiore è la resistenza al vento.
Un pile solitamente ha un CFM di circa 200 indicando una bassa resistenza al vento, mentre una giacca per la pioggia può avere un CFM tra 3 e 5, offrendo ottima protezione.
Impermeabilità, traspirabilità e resistenza al vento nelle giacche da lavoro: una questione di equilibri
Abbiamo visto che per capire se una giacca da lavoro è performante bisogna guardare tre valori: impermeabilità, traspirabilità e resistenza al vento.
Spesso però livelli ottimi di una di queste caratteristiche comportano un abbassamento del livello degli altri: un capo molto impermeabile potrebbe essere poco traspirante, oppure una giacca impermeabile e traspirabile potrebbe non essere resistente al vento.
Nella scelta della giusta giacca, è necessario avere quindi in mente lo scopo o la situazione in cui verrà adoperata, in modo da trovare il giusto equilibrio tra queste tre grandezze.
Tra le tecnologie più famose progettate per fornire comfort e protezione in ambienti esterni, combinando buone performance di impermeabilità e traspirabilità, troviamo: Gore-Tex, InfiDRY, Dryplay, Dermizax e DRYOsphere.
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