L’abbigliamento da lavoro può essere certificato Vegano?

La filosofia vegana è proprio un vero stile di vita e non coinvolge solo il cibo ma anche l’abbigliamento. Esistono due tipi di certificazioni che possono attestare i capi come 100% vegani: EVE Vegan e VEGAN OK (dai un’occhiata ai nostri capi EVE VEGAN sul sito bolzonellagreen.com).

Ti è mai successo di scoprire, leggendo un’etichetta, la presenza di un ingrediente inaspettato? È una cosa piuttosto frequente, e a volte la sorpresa non è troppo piacevole. Un esempio? In alcune chewing gum sono stati utilizzati degli insetti macinati – la cocciniglia – per colorare uno “strato” di rosa. 

Lo stesso ingrediente lo ritroviamo come colorante in molti alimenti, come salumi e succhi di frutta, ma viene impiegato anche nell’industria della moda per tingere i tessuti.

Insomma, sarebbe ingenuo dare per scontato che un indumento in cotone sia automaticamente vegano. Proprio per questo esistono degli enti preposti alla certificazione di prodotti e produttori interamente vegani.

Ma come può un capo di moda, come una polo da lavoro, ottenere la certificazione di prodotto vegano?

La filosofia del Vegan Lifestyle

Facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire meglio cosa rende Vegano un prodotto.

Una persona si definisce vegana quando segue un’alimentazione priva di carne, latticini, uova o qualunque altro alimento di derivazione animale. Ma essere vegani non si riduce esclusivamente a una dieta

I principi animalisti e ambientalisti alla base dell’etica vegan condannano in toto lo sfruttamento animale. È una scelta consapevole che coinvolge tutti gli aspetti della vita di una persona: dall’igiene personale alla farmaceutica, dall’abbigliamento ai cosmetici.

Lo sfruttamento degli animali nel mondo della moda

Il cuoio e l’ormai “famigerata” pelliccia, attaccata dagli animalisti e resa “diabolica” dalla pop culture (basti pensare alla Crudelia De Mon del film Disney La Carica dei 101), sono un primo esempio di prodotti derivati dagli animali, e poiché implicano l’uccisione dell’animale è abbastanza intuitivo comprendere perché questi materiali siano banditi dal Vegan Lifestyle. Tuttavia, la definizione di “sfruttamento” è più ampia: include per esempio la  tosatura delle pecore per la produzione di lana, o la spiumatura in vivo delle oche (fortunatamente vietata in Europa) per ottenere il tanto pregiato piumino. 

Si tratta di materie prime oggi facilmente sostituibili con fibre sintetiche o di origine vegetale, che con le nuove tecnologie diventano sempre più sostenibili (vedi il nostro articolo sui tessuti riciclati). 

L’impiego degli animali nell’industria cosmetica e farmaceutica

La cocciniglia, di cui parlavamo prima, viene utilizzata anche per la creazione di rossetti e fard, mentre in molti medicinali sono contenuti latte in polvere o gelatine di origine animale, come il collagene. 

Inoltre entrambe queste industrie fanno largo uso della sperimentazione animale, anche laddove non strettamente necessario. Anche qui però qualcosa sta cambiando.

Sebbene la normativa europea preveda che i nuovi farmaci in commercio debbano essere testati sugli animali, sono sempre di più i brand dell’industria dei cosmetici che seguono i principi del veganismo e del cruelty-free. 

Vegan e cruelty free: due scelte differenti

I marchi Cruelty-free certificano che il prodotto finito non è stato testato sugli animali – azione comunque vietata in Europa dal 2013. Sapere che nessun animale è stato maltrattato non è solo un vantaggio per gli animali stessi  ma anche per noi consumatori che scegliamo di usare un prodotto senza sensi di colpa. 

Per definire vegano un prodotto, invece, è essenziale che non contenga alcun ingrediente di origine animale nè derivati come il miele, la cera d’api, la propoli, la pappa reale, il latte, panna o sieri di latte, il lattosio, le uova, ecc. 

Si può dire quindi che, se i prodotti vegani sono per definizione anche cruelty-free, non è sempre vero il contrario.

VEGANOK e EVE Vegan

È essenziale per molti enti che si occupano di certificazioni vegane offrire un prodotto vegano in tutte le sue parti, dalle materie prime al packaging. Questo impegno non vale solo per gli alimenti ma anche per i capi d’abbigliamento: anche la polo di cotone citata prima può essere certificata vegana non solo per il tessuto utilizzato ma anche per i suoi componenti e il suo imballaggio.  

In particolare, la nostra polo lunga a maniche corte da donna è certificata EVE Vegan (Expertise Vegan Europe) – certificazione europea di conformità vegana –  mentre i colori in vinile che utilizziamo per le stampe sulle magliette sono VEGANOK –  unico marchio in Italia per la certificazione di prodotti vegani – il quale garantisce l’assenza di parti animali anche nella confezione del prodotto (sego bovino nelle plastiche, lanolina negli inchiostri, caseina nelle guarnizioni, collanti animali nei cartoni, ecc.).

Eve veganveganok

Se sei interessato ai nostri prodotti vegan, dai un’occhiata al nostro sito dedicato all’abbigliamento eco-sostenibile bolzonellagreen.com. Per informazioni più dettagliate non esitare a contattarci a info@bolzonellagreen.com.

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